STITICHEZZA: quali sono le cause più comuni?

STITICHEZZA: quali sono le cause più comuni?

Mercoledì, 5 Agosto 2020 - 9:53am

La stitichezza, conosciuta dagli addetti ai lavori anche come stipsi, si manifesta con la difficoltà a evacuare l’intestino. I sintomi più noti sono gonfiore e dolori alla pancia.

Nonostante la stitichezza porti ad andare di corpo meno frequentemente, nella sua prima fase può portare ad andare in bagno più volte durante la giornata, come conseguenza del fatto che non si riesce a svuotare l’intestino in una sola volta.

I soggetti afflitti da questo disturbo, spesso ricorrono a posizioni particolari sul gabinetto, nel tentativo di evacuare, oppure assumono lassativi o supposte per tornare ad avere regolarità.

 

CAUSE DELLA STITICHEZZA

Le cause principali che causano la stitichezza sono:

- alimentazione squilibrata, con poca verdura e frutta;

- organismo scarsamente idratato;

- uno scorretto stile di vita;

- gravidanza, quando avviene una dislocazione del colon da parte dell'utero, oppure in seguito a cambiamenti ormonali che rilassano i muscoli del tratto gastrointestinale;

- stress;

- scarsa attività fisica e vita sedentaria.

Altri fattori possono essere i cambiamenti improvvisi delle proprie abitudini quotidiane oppure delle condizioni metereologiche, specialmente se si è in viaggio.

La stitichezza può presentarsi anche come sintomo di determinate malattie gastrointestinali o metaboliche.

 

LA DIETA CONTRO LA STITICHEZZA

Per combattere la stitichezza, ecco alcuni consigli per correggere il proprio piano alimentare e ristudiarlo con l’ausilio di un medico specialista o di un nutrizionista:

- Assumere almeno una porzione di verdura ad ogni pasto, cotta o cruda. Tra le verdure cotte, preferibilmente lessate o cucinate al vapore, privilegiare spinaci, zucchine, broccoli e cavolfiori (da consumarsi con moderazione in caso di meteorismo, aumentando a poco a poco le dosi), fagiolini, melanzane e carciofi

- Consumare ogni giorno 2-3 frutti di medie dimensioni, scegliendo soprattutto tra kiwi (al mattino a digiuno), pere, albicocche, fichi e prugne. Quando possibile mangiare la frutta con la buccia, o in alternativa cotta

- Alternare i cerali raffinati, quali pane, pasta e riso, con quelli integrali

- Consumare almeno due volte a settimana i legumi. In caso di meteorismo preferirli passati o centrifugati

- Includere nella propria dieta, ogni giorno, una porzione di yogurt o di latte fermentato

- Aumentare l’apporto di liquidi a almeno 1.5-2 litri al giorno, bevendo preferibilmente acqua oligominerale naturale ma anche tisane o brodo

- Limitare l’assunzione di alcool, tè e caffè (benché uno al mattino aumenti i movimenti intestinali)

- Evitare i formaggi fermentati, i fritti e i grassi di origine animale.

In caso di diverticolosi non complicata (formazione di piccole sacche di mucosa intestinale, specie nel sigma) la dieta va mantenuta libera; in caso di infiammazioni dei diverticoli (diverticolite), vanno limitati il consumo di:

verdure filamentose (sedano, finocchi, fagiolini con il filo)

frutta e verdura contenenti i semini (uva, fragole, kiwi, frutti di bosco, pomodori)

bucce di legumi (da consumarsi passati o centrifugati).

 

STILE DI VITA

Oltre a seguire una dieta corretta, è importante regolamentare anche il proprio stile di vita.

Mangiare ad orari regolari, senza saltare i pasti e masticando lentamente (una eccessiva introduzione di aria potrebbe causare aerofagia o meteorismo), avere una regolare routine nell’utilizzo della toilette (possibilmente subito dopo uno dei pasti principali) può aiutare a stimolare la funzionalità intestinale.

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